[FORMAZIONE] PROGETTO: “50 INCONTRI SU GRAMSCI”

Il progetto che come gruppo di lavoro intellettuale-militante di Nuova Egemonia proponiamo sui quaderni di Gramsci è quello di una nutrita serie di incontri on line che a grandi linee abbiamo quantificato nei termini di una cinquantina e che ha lo scopo di proporre un’interpretazione di Gramsci sostanzialmente diversa da quelle correnti.

Le ragioni di questa diversità sono relative alla tesi di fondo che caratterizza questo progetto e che propone una lettura dei Quaderni di Gramsci a partire dai punti più alti di sviluppo e di approdo del marxismo e quindi dell’esperienza del Movimento Comunista Internazionale, andando quindi a concepire la stessa opera in questione di Antonio Gramsci come espressione di una sorta di anello intermedio lungo questo percorso di svolgimento e sviluppo della teoria e dell’esperienza storica del proletariato internazionale.

Né un Gramsci togliattiano e berlingueriano, né tantomeno un Gramsci culturalista, ma neanche una critica dei Quaderni del Carcere che pretende di  consegnare questa monumentale opera al liberalismo e al revisionismo moderno, bollandola come caratterizzata da una matrice crociana e, in ultima analisi, liberale come hanno sempre proposto le varie tendenze del cosiddetto “comunismo di sinistra” dal bordighismo al trotskijsmo, per arrivare poi in particolare al marxismo critico della Nuova Sinistra degli anni Sessanta.

Infine nemmeno una ripresa dogmatica di Gramsci che preclude qualsiasi possibilità di assumere quello che nel suo pensiero mantiene a tutt’oggi un significato e un valore imprescindibile per la costruzione di un Partito Comunista di nuovo tipo.

Risulta da tutto questo come il gruppo di lavoro che si propone di dare vita e di realizzare questo progetto metta in campo una tesi che appare fortemente controcorrente, quella di un Gramsci precursore del marxismo-leninismo-maoismo.

Non fa però parte dell’impostazione e della logica di questo progetto puntare su una diretta tematizzazione di tale rapporto. Il progetto consiste infatti in una considerazione che si vorrebbe sufficientemente minuziosa e dettagliata del testo effettivo dei Quaderni di Gramsci. Una trattazione quindi che non si propone affatto di introdurre posizioni e tesi esterne allo stesso testo gramsciano, ma che mira invece a valorizzarne il più possibile i contributi duraturi che mantengono una loro attualità rispetto al problema della ripresa del filo rosso del processo rivoluzionario nel nostro paese, da ricercare soprattutto nel Gramsci fondatore di un Partito Comunista che ha portato il nostro paese sulle soglie della rivoluzione proletaria, per quanto poi il revisionismo togliattiano sia riuscito  ad interrompere il tutto.

Fa quindi parte della tesi che caratterizza il progetto relativo a questa serie d’incontri settimanali l’assunto, oggi per così dire assai “impopolare” nell’estrema sinistra e in quanti si ripropongono il problema della costruzione di un nuovo partito comunista, che non si debba in realtà partire in via privilegiata dagli anni Sessanta e Settanta.

Parliamo di una cinquantina di “incontri”. In effetti si tratta di un lavoro che vuole procedere sul terreno di una serie di commenti sistematici, che si propongono di accompagnare in forma sequenziale il testo dei Quaderni, per poi andare strada facendo a confluire, anche tramite i contributi del dibattito, nell’emersione di nessi e rapporti sempre più organici e sostanziali. Qualcosa che aspira a mettere in campo via via una serie di contenuti di quel necessario lavoro  di  ricostruzione delle basi teorico-politiche per un nuovo partito comunista.

In questo senso il progetto che proponiamo non ha nulla di intellettualistico e di culturalista e, oltre che per il contenuto, si differenzia dal più classico metodo delle “erudite” conferenze degli esperti di turno supportate da un eventuale corpo di citazioni con successivi interventi accompagnatori e eventuali richieste di chiarimenti e spiegazioni, anche per l’impostazione. In questo ci atteniamo alle indicazioni dello stesso Gramsci, il quale per altro non nutriva dubbi circa l’importanza politica e di prospettiva del suo lavoro, come ben evidenziato dalla lettera a Tania del 19 marzo 1927 dove Gramsci afferma che intende fare qualcosa “für ewig”, ossia “per i posteri”. Così, da un lato Gramsci ci indica, parlando di Croce ma in realtà facendo riferimento alla propria opera, che si deve destinare per qualche anno un gruppo di quadri di alto livello allo studio sistematico dei Quaderni e, dall’altro, ci chiarisce però nello stesso tempo che quello che va ricercato e considerato è il “leit motiv” del suo lavoro.

Qui notoriamente si apre un ulteriore e certo assai lungo capitolo circa la questione di come decodificare adeguatamente Gramsci al fine di separare elementi secondari e accessori, spesso semplicemente relativi alla necessità di esporre in forma cifrata i reali contenuti. Qui più che risolvere teoricamente il problema, rispetto al quale per altro sono state già date varie indicazioni generali non prive di effettiva validità, si tratta di misurarsi concretamente con l’interpretazione del testo, da cui appunto anche la nostra proposta, che mira a mettere in campo una “lettura sistematica”.

per contatti e comunicazioni scrivere a nuovaegemonia@protonmail.com

Nuova Egemonia

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